22 settembre 2013

Sempre negli occhi e nel respiro ti tengo.




E' trascorso un altro anno senza te. E con questo sono quattro.
Ma l'amore per te è sempre forte.
Sei la mia guida. Ti amo.

21 settembre 2013

La tua canzone - Negrita

E' un secolo che piove
in questo buco di città
gonfia di rimpianti
e di arroganza stupida.
Anche tu in ostaggio,
di una lunga redenzione

ti offro il mio coraggio,
ma questo viaggio tocca a te!

E' un biglietto per le stelle
quello lì davanti a te,
cambierai la pelle,
ma resta speciale,
non ti buttare via!

In questo inferno
di ombre piatte,
in questo vecchio luna park,
resta ribelle, non ti buttare via

Prendi una chitarra e
qualche dose di follìa,
come una mitraglia,
sputa fuoco e poesia.
L'arma è a doppio taglio:
ti potrai ferire un po',
non avrai un appiglio
ma stai sveglio, tocca a te!

E' un biglietto per le stelle
quello lì davanti a te,
cambierai la pelle,
ma resta speciale
non ti buttare via!
In questo inferno di ombre piatte,
in questo vecchio luna park,
resta ribelle,
non ti buttare via.


Sì! Yeah!

E' il tuo biglietto per le stelle
quello lì davanti a te!
Ne vedrai di belle
ma resta speciale,
non ti buttare via!
Avrai clessidre senza sabbia
e reti per le acrobazie,
resta ribelle,
non ti buttare via!

Volerai. Lontano, lontano.
Tutto è in movimento,
tra pause e mutamento,
crisi e rivoluzione,
sarà la tua canzone!
Perchè tutto è in movimento,
tra pause e mutamento,
crisi e rivoluzione,
sarà la tua canzone.
La tua canzone.

19 settembre 2013

Buongiorno di Massimo Gramellini 17/09/2013

Ogni tanto succede. Un liceale in vacanza, a passeggio sul lungomare di qualche cittadina ligure, incrocia lo sguardo di una coetanea. Lui è un Eugenio di Cusano Milanino, lei un’Ofelia di Rivalta Torinese. Insieme sono una storia d’amore, la prima per entrambi. Ma le vacanze finiscono, le famiglie e le distanze stemperano gli entusiasmi, le comunicazioni rigorosamente cartacee (siamo negli Anni 50), che celano i messaggi di passione sotto i francobolli, col tempo si diradano. Eugenio e Ofelia si perdono, trovano i compagni delle loro vite e costruiscono famiglie resistenti. Passa mezzo secolo, anche di più, e i fidanzati dell’adolescenza sono diventati due vedovi anziani. Ofelia incontra casualmente un vecchio vicino di casa che è tuttora in contatto con Eugenio. Dopo qualche giorno, a casa di Ofelia suona il telefono: «Ciao… (la chiama con un diminutivo che solo loro conoscono e che dopo sessant’anni non hanno dimenticato). Mi vuoi sposare?». Sabato 14 settembre, nella chiesa di Gignese sul Lago Maggiore, l’ingegnere Eugenio Griziotti e la signora Ofelia Filip, presidente onoraria di un’associazione benefica dal nome profetico di Amar, si sono uniti in matrimonio.

Non a tutti è concesso di ritrovare il primo amore perduto. Ma tutti hanno un sogno o un talento coltivato negli anni della giovinezza e poi messo da parte per tanti motivi. Eugenio e Ofelia sembrano volerci dire che ogni desiderio negato, purché profondo, è ancora vivo, e che lo si può realizzare finché si è vivi. Forse si comincia a morire proprio quando si smette di credere che quel che solo ogni tanto succede potrebbe succedere sempre.

29 giugno 2010

Look it.

Eccola qui, la mia finestra sul pollaio.
LaCarL, Burano, 2010

10 giugno 2010

NO.


13:50 Il Senato approva il ddl intercettazioni. In un'Aula deserta, il presidente del Senato Schifani ha annunciato i risultati del voto di fiducia sulle intercettazioni: presenti 189, favorevoli 164, contrari 25, astenuti 0. Il Senato approva. I senatori del Pd non hanno partecipato alla votazione.


Agitatevi perchè avremo bisogno di tutto il vostro coraggio.
Organizzatevi perchè avremo bisogno di tutta la vostra forza.
Studiate perchè avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza
.
Antonio Gramsci

04 giugno 2010

that is it.







Monicelli ai giovani: "Ribellatevi"
Bondi: "Parole gravissime"
Il regista parla dei tagli alla cultura e esorta gli studenti della scuola statale di cinema e tv "Roberto Rossellini": "Dovete usare la forza per protestare e sovvertire".
Il ministro: "Non si rende conto delle conseguenze delle sue parole".
Cicchitto: "Un auspicio irresponsabile"

ROMA - "Intellettuali come Monicelli non si rendono conto della gravità e delle conseguenze delle loro parole". Non piacciono a Sandro Bondi le affermazioni del 95enne regista che questa mattina, all'Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione "Roberto Rossellini" di Roma ha invitato i giovani a ribellarsi, "a spingere con la forza" e a "non tacere", esortandoli a "usare la forza per sovvertire, protestare". Un intervento legato alle proteste per i tagli alla cultura previsti dalla manovra del governo e che, se in sala ha suscitato un'ovazione da parte dei ragazzi dell'istituto, fuori ha mosso le critiche della maggioranza. "Non dovremmo sottovalutare il monito di Giampaolo Pansa - dice il ministro della Cultura - quando avverte il montare nuovamente di un clima di odio che in italia ha già prodotto una lunga stagione di violenza politica". Prima ancora, era stato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, a bollare le parole di Monicelli: "Il fatto che abbia realizzato dei bei film - aveva commentato - non è una buona ragione per far passare senza replica l'irresponsabile auspicio per l'uso della forza da parte dei giovani. Evidentemente ha rimosso quanto accaduto in Italia negli anni '70-'80".

Nell'ambito di un'ampia mobilitazione della cultura contro i tagli che secondo la manovra colpiranno il settore, i giovani che guardano al cinema e alla tv come prospettiva per il futuro sono già scesi in campo. Gli studenti della Scuola Nazionale di Cinema, a Roma, tre giorni fa avevano occupato pacificamente l'istituto. E oggi Monicelli ne ha parlato facendo un'analogia fra uno dei suoi film più celebri, L'armata Brancaleone, e l'Italia di oggi. Proprio quel film è stato al centro, oggi, di uno "scherzo provocatorio" ordito dal regista con la complicità di Mimmo Calopresti. La presentazione di un documentario dedicato all'Armata, in realtà una breve proiezione-pretesto per far scorrere sullo schermo i titoli programmatici che indicano, appunto, come non sarà più possibile fare cinema con i tagli alla cultura.

"Spingere con la forza e non tacere. Dovete usare la vostra forza per sovvertire, protestare. Fatelo voi che siete giovani. Io non ho più l'età" ha detto Monicelli ai ragazzi, disegnando sul grande schermo uno scenario sconfortante: "Succederà che questo schermo rimarrà nero, senza immagini, senza parole. Succederà che i lavoratori di domani di cinema e televisione non avranno un futuro. Perché - si legge sulle immagini che scorrono - si sta tagliando il loro presente, si stanno negando i loro diritti di studenti. Succederà che l'unica scuola di cinema e televisione pubblica in Italia perderà materie fondamentali. E succederà anche che non sarà l'unica. Ragionieri, geometri, agrari,educatori, ricercatori tutti nella stessa barca, anzi, tutti parte di una nuova armata Brancaleone".

Durante l'incontro in una scuola di cinema come la Rossellini in piena mobilitazione per i tagli che la colpiscono, Monicelli ha poi sostenuto come "la storia d'Italia è conosciuta all'estero solo per la sua cultura. Non siamo un Paese che ha avuto grandi generali, grandi personaggi storici, ma solo una forte collocazione culturale. Ed è proprio questa, l'unica cosa che ci viene da tutti riconosciuta all'estero, che si vuole oggi combattere. Il cinema - ha proseguito il regista - vuol dire tutto. Per il resto c'é solo nel nostro paese, come nell'Occidente, la cultura dell'arraffare, di arricchirsi. C'è oggi solo la volontà di trattenere questa benessere che si è spesso conquistato ai danni di altre etnie".

Dal regista, infine, che confessa che Armata Brancaleone oggi siamo noi tutti, compreso il governo, una spiegazione di quello che è accaduta politicamente in Italia in quest'ultimo periodo: "Un degrado che si poteva prevedere già da due generazioni fa. Il fatto è che noi siamo sempre stati un popolo subalterno. Sotto il dominio prima di francesi, poi spagnoli, di tedeschi, sotto lo stesso dominio del Papa. Insomma non abbiamo mai avuto una nostra reale indipendenza, mai davvero avuto il senso della libertà. Spero che tutto questo prima o poi finisca davvero".

repubblica.it

02 giugno 2010

Steps.


2 giugno 1946 -2 giugno 2010



...monarchia>repubblica>dittatura?